Una piccola pirografista

1991 – Papà mi ha mostrato uno strumento che serve a disegnare sul legno. L’ho provato. Non sono molto brava. Lo uso come una penna sulla superficie di compensato multistrato, è un quadro molto grande.

Mio padre mi dice di farci un disegno a matita e poi pirografarlo. Sono contenta e penso a cosa potrei rappresentare. Ieri ho visto La Carica dei 101 in televisione, mi è piaciuto. Voglio disegnare quei teneri cagnolini macchiettati.

Inizio a pirografare. In alcuni giorni ho chiamato i miei cugini ad aiutarmi a finirlo, anche loro hanno sperimentato così la pirografia. È bello condividere.

Oggi – Guardo il vecchio pirografo di mio padre. Ha una manopola per regolare la temperatura ma già la più bassa arroventa la punta. Devo trovare un pirografo migliore uno di quelli che con una temperatura bassa possono colorare la carta.

Mi iscrivo in gruppi di pirografia, leggo di questo Piero Paolucci che realizza dei pirografi a filo con temperatura regolabile. Forse ci siamo. Osservo la situazione, come ne parlano gli altri. Sono tutti soddisfatti del loro nuovo “Pierografo“.

Lo voglio anch’io. Contatto il Sig.r Paolucci su messenger per informazioni in merito all’affidabilità del prodotto, la temperatura minima e la massima, se la penna scalda o no, il costo e le domande di rito per la spedizione.

Le sue risposte mi soddisfano. Prenoto il “Pierografo 1” per un centinaio di euro. Al suo arrivo sono emozionata. Finalmente, penso, potrò creare qualcosa di veramente bello, sfumato, elaborato. Non vedo l’ora.

-Oggi anche su commissione-